Le (nuove) raccomandazioni in seno alle Nazioni Unite per un futuro tecnologico etico e inclusivo
Diffuso nei giorni scorsi il rapporto finale "Governing AI for Humanity", elaborato dal gruppo di esperti convocato un anno fa dal Segretario Generale delle Nazioni Unite. Vediamone i dettagli.
Come promesso nel precedente numero di questa nostra Anima digitale, oggi esploriamo i contenuti chiave del rapporto finale Governing AI for Humanity, pubblicato dalle Nazioni Unite nelle scorse settimane.
Il documento, redatto dal High-Level Advisory Body on Artificial Intelligence di cui fa parte anche l’italiano Paolo Benanti, delinea sostanzialmente una serie di raccomandazioni strategiche per garantire che lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) avvengano in modo inclusivo e sostenibile, ponendo sempre al centro il benessere dell’umanità.
La necessità di una governance globale
Il rapporto apre con un richiamo urgente all’importanza di una governance globale per l’IA. La tecnologia, se non regolamentata, potrebbe ampliare le disuguaglianze, lasciando indietro interi Paesi, specialmente quelli del Sud del mondo. Di questo avevamo parlato anche nel numero scorso, riferendoci alle proposte di altri esperti a livello mondiale.
Il testo sottolinea inoltre che i benefici dell’IA – dalla ricerca scientifica alla salute pubblica – devono essere accessibili a tutti, non solo a quei popoli che hanno le risorse per sviluppare e implementare queste tecnologie. La governance globale, secondo il rapporto, è essenziale per evitare che il potere e la ricchezza si concentrino in poche mani.
Le lacune nella governance attuale
Nonostante la proliferazione di iniziative e principi etici a livello nazionale e regionale, la governance dell’IA è ancora frammentata. Molti Paesi, soprattutto nelle regioni meno sviluppate, sono esclusi dalle discussioni globali. Questa mancanza di rappresentanza e coordinamento ha portato alla creazione di regimi normativi disconnessi tra loro, che potrebbero minare la cooperazione internazionale.
Raccomandazioni chiave
A questo riguardo, il Rapporto propone sette raccomandazioni, il cui scopo vuole essere da una parte quello di colmare le lacune esistenti nella governance a livello globale e, dall’altra, promuovere un approccio più inclusivo, equo e sicuro. Ecco una spiegazione dettagliata di ciascuna raccomandazione:
1. Creazione di un gruppo internazionale di scienziati esperti di IA
Questa raccomandazione mira alla creazione di un panel indipendente di esperti multidisciplinari di IA che possano fornire analisi scientifiche imparziali e credibili sulle capacità, i rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale. Questo gruppo si propone di:
Pubblicare rapporti annuali che analizzano lo stato dell’IA, con particolare attenzione alle tendenze tecnologiche e alle aree di ricerca necessarie.
Produrre compendi trimestrali di ricerche tematiche, focalizzati sul potenziale contributo dell'IA al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG).
Pubblicare rapporti ad hoc sulle questioni emergenti, come i nuovi rischi legati all'IA o le lacune nella regolamentazione esistente.
2. Avvio di un dialogo intergovernativo e multilaterale sulle politiche di governance
Il rapporto raccomanda la creazione di un forum politico che coinvolga tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite e altre parti interessate, come aziende e organizzazioni della società civile. Lo scopo è promuovere la condivisione delle migliori pratiche nella governance dell’IA, assicurando che essa rispetti i diritti umani e promuova lo sviluppo sostenibile. Questo dialogo dovrebbe avvenire su base regolare, con sessioni dedicate sia alle opportunità sia ai rischi dell’IA, e consentire lo scambio di informazioni tra i paesi e le parti interessate su eventi significativi legati all’avanzamento tecnologico.
3. Scambio di norme per la governance dell’IA
Il rapporto suggerisce di istituire un centro di scambio di norme a livello globale per garantire che le migliori pratiche e gli standard tecnici sviluppati dai vari enti di standardizzazione (come l’ISO, l’IEEE, e l’ITU) siano armonizzati e condivisi. Questo centro dovrebbe promuovere la definizione di termini comuni e principi condivisi per garantire che la regolamentazione dell’IA sia coerente e trasparente a livello globale.
4. Creazione di una rete globale per lo sviluppo delle capacità
Una delle maggiori priorità è la creazione di una rete mondiale per lo sviluppo delle capacità, che riunisca centri di eccellenza nazionali e regionali affiliati alle Nazioni Unite. Questa rete fornirà ai paesi risorse fondamentali, come formazione, accesso alla capacità computazionale e modelli IA, per permettere loro di sviluppare autonomamente soluzioni basate sull'IA. L’obiettivo è ridurre il divario tra i paesi che hanno accesso a tecnologie avanzate e quelli che non hanno risorse sufficienti per svilupparle internamente.
5. Istituzione di un fondo globale per l’IA
Per affrontare le disuguaglianze nell’accesso alla tecnologia, viene proposto un fondo globale per l’IA che raccolga contributi da fonti pubbliche e private. Questo fondo servirebbe a fornire accesso a risorse computazionali, modelli e dati di addestramento alle nazioni in via di sviluppo, riducendo così la “breccia dell’IA”. Il fondo sosterebbe progetti che utilizzano l’IA per affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e la salute pubblica.
6. Creazione di un quadro mondiale di gestione dei dati
Questa raccomandazione si concentra sull’importanza di un quadro globale per la gestione dei dati utilizzati per addestrare i modelli di IA. Un tale quadro dovrebbe garantire che i dati siano raccolti e utilizzati in modo sicuro, equo e trasparente, rispettando la diversità culturale e linguistica globale. L’obiettivo è promuovere la condivisione dei dati a livello mondiale, incentivando allo stesso tempo l'interoperabilità e la protezione dei diritti umani.
7. Creazione di un ufficio IA presso il Segretariato delle Nazioni Unite
Infine, viene proposta la creazione di un ufficio per l'intelligenza artificiale all’interno del Segretariato Generale delle Nazioni Unite. Questo ufficio avrebbe il compito di coordinare gli sforzi globali per la governance dell’IA, supportando il gruppo internazionale di esperti, il dialogo politico, la rete di sviluppo delle capacità e il fondo globale. L’ufficio faciliterebbe anche la collaborazione con altre organizzazioni internazionali e promuoverebbe la comunicazione e la cooperazione tra i vari attori coinvolti.
Grafici esplicativi
Il documento è arricchito da una serie di grafici. Tra i più rilevanti, quelli che illustrano l’evoluzione delle iniziative regionali e internazionali dal 2019 al 2024, mostrando come il dibattito sulla governance dell’IA sia passato da un ambito ristretto a una preoccupazione universale. Viene evidenziato il ruolo di attori chiave, come il G7 e la Global Partnership on AI (GPAI), nel promuovere un approccio coordinato, ma viene anche messa in luce la frammentazione delle norme e degli standard tecnici tra regioni diverse, segnalando la necessità di un maggiore allineamento a livello internazionale.
Un altro elemento significativo rappresentato dai grafici è la tensione tra trasparenza e controllo nei sistemi di IA. Alcuni modelli di IA, per proteggere interessi corporativi e garantire la sicurezza, vengono mantenuti chiusi e poco accessibili, mentre altri attori favoriscono un’apertura parziale per stimolare l’innovazione e migliorare la fiducia pubblica. I grafici rendono evidente questa dinamica, sottolineando i potenziali rischi di un’eccessiva chiusura dei sistemi e l’importanza di una regolamentazione che incoraggi la trasparenza.
Si affronta direttamente anche il tema della disparità nella partecipazione globale alle iniziative di governance dell’IA. Queste visualizzazioni mettono in luce come una vasta parte del mondo, in particolare i paesi del Sud globale, sia esclusa dai principali processi decisionali, creando un divario significativo che rischia di ampliare ulteriormente le disuguaglianze tecnologiche ed economiche.
Dove leggerlo
Come sempre, si consiglia la lettura integrale del documento, che è disponibile a questo indirizzo.
Tuttavia possiamo concludere che da questo documento emerge il racconto di una storia complessa e multilivello delle sfide che la comunità internazionale è chiamata ad affrontare, se davvero vuole garantire che l’IA venga gestita in una maniera orientata esclusivamente al bene comune, come tutti auspicano che sia.