Sette lezioni per il futuro: l’eredità di Papa Francesco sull’intelligenza artificiale
In un tempo segnato da rapide trasformazioni tecnologiche, Papa Francesco ha lasciato un patrimonio di riflessioni sull’intelligenza artificiale, riassumibili in sette lezioni essenziali
Sabato scorso, 26 aprile 2025, abbiamo salutato il corpo mortale di Papa Francesco – tornato alla Casa del Padre il Lunedì dell’Angelo, 21 aprile – che ora riposa nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Ci sembra doveroso riprendere questo appuntamento settimanale, dopo la pausa pasquale, partendo proprio dall’eredità che il Pontefice argentino ci ha lasciato sul tema dell’intelligenza artificiale.
Tra le prime “vittime” dei deepfake – impossibile non ricordare la celebre immagine che lo ritraeva imbacuccato in un piumino bianco di una nota marca – Papa Francesco è stato anche il Pontefice che più di ogni altro ha affrontato il tema dell’IA. E non poteva essere diversamente, considerando l’accelerazione tecnologica degli ultimi anni.
Il suo insegnamento, tuttavia, affonda radici lontane, come abbiamo documentato nel libro Anima digitale. La Chiesa alla prova dell’intelligenza artificiale, pubblicato nell’ottobre 2022 poche settimane prima dell’avvento di ChatGPT.
Prima di lui, già Giovanni Paolo II aveva delineato linee guida significative per l’uomo e la società di fronte al crescente sviluppo tecnologico sin dagli anni Ottanta, a cominciare dall’idea che l’uomo debba restare “al centro del processo” senza diventarne vittima.
Ripercorrendo l’insieme degli interventi di Papa Francesco sull’intelligenza artificiale – 15 discorsi, 9 tra messaggi e videomessaggi, 2 lettere e 2 encicliche – emerge un pensiero organico e lungimirante.
Un magistero che possiamo sintetizzare in sette lezioni chiave, vere e proprie coordinate per orientarsi in un tempo in cui la tecnologia corre più veloce del nostro cuore, caratterizzate da alcune frasi significative (tra le molteplici), espresse dal Pontefice a seconda delle tematiche sottolineate.
1. L’uomo viene prima di tutto
Fin dalla Laudato si’ (2015), Francesco è stato chiaro:
“I prodotti della tecnica non sono mai neutri,
perché creano una trama che finisce per condizionare gli stili di vita”
Nel 2016, parlando al World Economic Forum, ha rilanciato:
“L’uomo deve guidare lo sviluppo tecnologico, senza lasciarsi dominare da esso!”
2. Il lavoro va tutelato, non reso marginale
Il progresso non può giustificare l’emarginazione dei lavoratori.
“Salvaguardare il lavoro e la dignità dei lavoratori è un imperativo morale” (Giornata Mondiale della Pace, 2024)
“Le istituzioni devono contrastare paradigmi di potere
che minacciano la dignità del lavoro” (International Labour Conference, 2019)
3. Educare alla coscienza, non solo alla competenza
Una tecnologia che non forma la coscienza, rischia di impoverire l’uomo.
“Abbiamo bisogno di un’alfabetizzazione mediatica
per educare al pensiero critico” (Giubileo della Comunicazione, 2025)
“La nostra sfida ultima è l’uomo e resterà sempre l’uomo”
(AI Action Summit, 2025)
4. Responsabilità condivisa nello sviluppo dell’IA
L’innovazione va accompagnata da scelte consapevoli e partecipate.
“Non basta la sensibilità morale dei progettisti: servono corpi sociali intermedi che rappresentino la coscienza etica degli utenti” (Rome Call for AI Ethics, 2020)
“A cosa serve l’IA? Per il bene dell’umanità
o per l’aumento del potere dei giganti tecnologici?” (Centesimus Annus, 2024)
5. Verità e comunicazione
Papa Francesco ha messo in guardia dal rischio di appiattire la comunicazione umana su modelli generati da algoritmi. L’intelligenza artificiale può parlare, ma non ascolta. Può rispondere, ma non comprende.
“Cresce la difficoltà nel distinguere tra calcolo e pensiero,
tra il linguaggio umano e quello delle macchine”
(Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 2024)
6. Un’IA che aiuti gli ultimi, non i primi
Il Papa ha chiesto che la tecnologia non aumenti le disuguaglianze.
“Usiamo la tecnologia per unire, non per dividere.
Per aiutare i poveri, i malati, i disabili” (Intenzione di preghiera, aprile 2025)
“L’IA può valorizzare le culture locali e contribuire alla lotta contro la povertà” (AI Action Summit, 2025)
7. Nessun algoritmo potrà mai accarezzare
Francesco lo ha ricorda con parole che toccano il cuore:
“All’intelligenza artificiale manca la poesia e l’amore”
“Come quando con la mamma o la nonna usiamo la forchetta
per sigillare i bordi dei panzerotti...” (Dilexit Nos, 2024)
Prima di salutarci, vi ricordo l’appuntamento di questo pomeriggio (ore 16) con il quarto dei webinar legati a Il lessico dell’Intelligenza Artificiale.
Avremo con noi Veronica Del Priore, Marketing & Content Manager, che interverrà sul tema MERCATI. Lo si potrà seguire in streaming a questo indirizzo.
Alla prossima settimana!